
COMING SOON
IT
Creazione per 4 danzatori
Durata: 1 ora
Coreografia: Giovanni Zappulla
Musica: Giuseppe Rizzo
Video: Totò Castiglione
Produzione: Centro coreografico L'espace Palermo, Provincia regionale di Palermo, AAPIT Palermo, Spazio Nuovo Montevergini (Palermo), Teatro Orione (Palermo)
Sinossi
Quartetto di danza contemporanea presentato per la prima volta il 14 e 15 dicembre 2006 al Teatro Orione di Palermo, "Coming soon" nasce dal ravvicinamento naturale tra la ricerca sulle origini del movimento e la poesia del haiku.
Con "Coming soon" Giovanni Zappulla realizza la prima produzione per il teatro del centro coreografico l’ espace dalla sua inaugurazione in giugno 2005.
"Coming soon" è sopratutto un sottile elogio alla vita poetica e alla libertà.
Per approfondire la sua ricerca sulla poesia minimalista e guadagnare in essenzialità espressiva, Giovanni Zappulla ha creato una versione duo che interpreta insieme ad Annachiara Trigili. Questa formula permette inoltre una grande adattabilità ai differenti teatri.
Poetica
Entrambi, danza e haiku, dimostrano la nostra profonda appartenenza alla vita. Il gesto poetico è il movimento della natura, la sua emozione, la complicità essenziale con il ritmo del tempo. “La danza del haiku” traccia, tra compimento e cancellazione, i segni di un corpo al diapason con lo spazio e fa coesistere l’ arcaico e la modernità nell’ interrogativo fondamentale della civiltà alla ricerca dell’ armonia.
Come l’ haiku, detto in un solo fiato, la danza non richiede altro che respirare liberamente, scopre ciò che è qui, ora, l’inesauribile nel transitorio, rimettendo l’ emozione fuggitiva al posto giusto, collegata al continuum dell’universo. Lasciando le porte del senso aperte, è lo sbocciare spontaneo di un fiore del senso, ne narrativo ne astratto, non fondendo ne raggiungendo niente, il suo denudarsi è quintessenza, la sua unità è la sua forza, la sua modestia è in scala con l’universo.
Il titolo “Coming soon”, con un po’ d’umore, è l’espressione di una giusta impertinenza, di una birichinata morbida contro la sofisticazione ed il rincaro spettacolare. Vuole ricordarci che abbiamo tendenza a volere troppo fare, a peccare di eccesso, troppo dire che alla fine non significa niente. Nella nostra tendenza a drammatizzare o a enfatizzare si nasconde un compiacimento che ci allontana dall’ essenza intima delle cose. Cedendo o rivoltandosi alla convenzione morale ed estetica, creiamo un’attesa sproporzionata riguardo all’ esistenza, che non offre altro, in un accordo propriamente musicale, che la certezza delle silenziose evidenze.
“Coming soon”, con il pudore di un’ ironia sottile, approfondisce e celebra la vita, suggerisce un’ esperienza intensa, pone l’ arte come arte di vivere, non lascia spazio all’ assurdo e alla tragedia, è un’ atto di coscienza profonda, un momento di risveglio, un semplice elogio al presente ed alla bellezza.
Saggezza, arte di vivere, ascolto di tutte le possibili coincidenze come una pausa sul bordo del cammino, la danza dell' haiku avviene nel cuore di un’ erranza sottile dove la regola è d’incontro e d’irruzione. Apre uno spazio di nascita infinita che uno spettacolo non può esaurire e che lo spettatore, sospeso ai gesti di un’ interrogazione ingenua, toccato nel più vivo della sua sensibilità, continuerà a far risuonare.
F.Roland - Gosselin
FR
Création pour 4 danseurs
Durée: 1 heure
Chorégraphie: Giovanni Zappulla
Musique: Giuseppe Rizzo
Vidéo: Toto Castiglione
Danseurs: Annachiara Trigili, Amélie Torrès, Aura Tantadel Lopez Contreras, Giovanni Zappulla
Production: Centro coreografico L'espace Palermo, Provincia regionale di Palermo, AAPIT Palermo, Spazio Nuovo Montevergini (Palermo), Teatro Orione (Palermo).
Sinopsys
Quatuor de danse contemporaine présenté pour la première fois les 14 et 15 décembre 2006 au Théâtre Orione de Palerme, "Coming soon" naît d’un rapprochement naturel entre la recherche sur les origines du mouvement et la poésie du haiku. Avec “Coming soon” Giovanni Zappulla réalise la première production pour le théâtre du Centre Chorégraphique L’espace depuis son inauguration en juin 2005.
"Coming soon " est surtout un subtil éloge à la vie poétique et à la liberté.
"Coming soon” s’est inspiré de la poésie japonaise du haiku, en ce qu’elle suggère d’expérience intense et de profonde appartenance à la vie. Le geste poétique est le mouvement de la nature, son émotion, la complicité essentielle avec le rythme du temps. "La danse du haiku" trace, entre accomplissement et inachèvement, les signes d’un corps au diapason avec l’espace et fait coexister le moderne et l’archaïque, dans l’interrogation fondamentale de la civilisation à la recherche de l’harmonie.
Comme l’haiku dit en un seul souffle, la danse ne veut rien d’autre que respirer librement, elle découvre ce qui est ici et maintenant, l’inépuisable dans le transitoire, remettant l’émotion fugitive à sa juste place, reliée au continuum de l’univers. Laissant les portes du sens ouvertes, c’est l’éclosion d’une fleur de sens, ni narrative ni abstraite, qui ne fonde ni n’aboutit à rien, son dénuement est quintessence, son unité sa force, sa modestie est à l’échelle de l’univers.
Le titre “Coming soon” est aussi l’expression d’une juste impertinence envers la sophistication et la surenchère spectaculaire. Il veut nous rappeler que nous avons tendance à vouloir trop en faire, à pécher par excès, trop en dire revenant à la fin à ne rien dire. Dans notre tendance à dramatiser ou à emphatiser se cache une complaisance qui nous éloigne de l’essence intime des choses. Cédant ou se révoltant contre la convention morale et esthétique, nous créons une attente démesurée envers l’existence, qui n’offre rien d’autre, dans un accord proprement musical, que la certitude des silencieuses évidences.
Coming soon”, avec la pudeur d’une subtile ironie, approfondit la vie, pose l’art comme art de vivre, ne laissant pas de place à l’absurde et à la tragédie, c’est un acte de conscience profonde, un moment d’éveil, un simple éloge au présent et à la beauté.
Sagesse, art de vivre, écoute de toutes les possibles coïncidences comme une pause au bord du chemin, la danse advient au coeur d’une subtile errance où la règle est de rencontre et d’irruption. Elle ouvre un espace de naissance infinie qu’un spectacle ne peut circonvenir et que le spectateur, suspendu aux gestes d’une interrogation ingénue, touché au plus vif de sa sensibilité, continuera à faire résonner.
F.Roland-Gosselin












